Il 27 Gennaio abbiamo incontrato le classi prime del Liceo Da Vinci di Bisceglie. Vi riporto qualche estratto dai messaggi che ci hanno lasciato. Grazie a Tiziana Iusco per l’organizzazione e l’ospitalità.
“Chiedere aiuto è difficile sin dal primo momento: nonostante ciò che si prova, quando ci si trova di fronte agli altri, alle loro domande, ai loro sguardi, un macigno opprime il petto e ingorga la gola, le idee si fanno confuse e le parole troppo poche, se non assenti. E si ha solo voglia di fuggire, di non farsi vedere, di andare via.
Eppure, nonostante le evidenze provino e forse riescano a convincere che a ciò non ci sia rimedio, crederci è sbagliato.
Tutto si può cambiare, la catastrofe è un inganno.”
“Questo incontro mi ha fatto riflettere su tutte le piccole cose che faccio. Grazie di avermi trasmesso qualcosa di diverso.”
“Penso che dopo questa lezione affronterò con più consapevolezza questi momenti se mi capiteranno, e cercherò di essere più comprensivo se qualcuno mi chiederà aiuto”
“Ci ho provato poche volte a parlare con mia madre cdi qualcosa che io ritenevo divertente o di stupido fatto con i miei amici ma mia madre senza neanche ridere mi ha voluto solo dire le sue considerazioni da genitore, che devo prendere tutto seriamente, e non ha neanche riso. La conversazione poi finiva arrabbiandoci. Con mio padre poi non ho MAI provato a parlare perché è troppo severo”
“Io andrei subito dai miei genitori perché con il tempo sto capendo che sono veramente gli unici che non mi volteranno mai le spalle”
“Nessuno chiede come sto”
<<E anche se non vorrei illudermi che almeno qualcuno dopo aver letto queste righe rifletta e si fermi a pensare al male che fa o che subisce, 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲. (Antonella)>>