Quando si è bambini si pensa all’adolescenza come ad un periodo bello e pieno di emozioni in cui cresci, diventi grande, hai più libertà, puoi uscire autonomamente con gli amici e inizi delle relazioni… ma questo è solo ciò che si vede in superficie, perché quando ci si è dentro la prospettiva cambia ed emergono incertezze e paure nuove.
Come tutti i periodi di “passaggio” anche l’adolescenza presuppone un cambiamento completo che comporta delle criticità: non è semplice assistere impotenti alla propria trasformazione fisica e contemporaneamente gestire anche la propria condizione emotiva, spesso preda delle variazioni ormonali.
Gli adolescenti faticano ad accettarsi così come stanno diventando, magari scoprendo che la propria immagine è anni luce diversa da quella che avrebbero desiderato avere, e questo provoca infelicità.
Sul piano delle relazioni “tra pari” inoltre nasce il problema di conciliare la propria personalità – gusti, interessi, preferenze – con quelle del gruppo a cui si desidera appartenere per riuscire ad affrontare meglio i cambiamenti in atto. Ogni ragazzo prova così il desiderio di amalgamarsi alla massa per non risultare “diverso” dagli altri e spesso tiene a freno la sua spontaneità e la sua personalità per dare di sé un’immagine “normale”. Ogni scelta si piega alla legge del “piacere agli altri”; tutto è volto alla ricerca dell’approvazione dei “pari”. In questo modo tirare fuori la propria identità e scoprire chi si è, risulta molto complicato.
Quando poi, in questa condizione di per sé già così fragile, subentrano all’adolescente anche altre preoccupazioni e paure che emergono dal profondo, la riposta non può che essere la chiusura totale rispetto al mondo, la fuga dalla realtà.