…volevo abbracciarvi con la mente, voi e Anto; perché io ero Anto e mille volte ho provato a rialzarmi e mille sono caduta e nulla potevano sapere i miei e chi mi stava attorno.
Anzi ho voluto proteggerli, soprattutto i miei genitori, da un male che credevo di poter gestire.
È durata anni, poi mi sono fatta venire un male che non si poteva ignorare, che mi ha sollevato dal peso di parlare, parlava lui per me, non ho dovuto parlare io…mi hanno scoperto loro ed una parte di me ha ingannato così il mio ostinato orgoglio.
Ma in tutto quel tempo io ho vissuto normalmente: studi, viaggi, amici… con una maschera, sempre.
Oggi mi sono resa conto che la mia è stata solo fortuna, la fortuna di essere riuscita ad aspettare, che il tempo passasse come un temporale e lavasse via la nebbia.
Vi abbraccio fortissimo, e Anto ancora più forte, come abbraccio ogni tanto quella ragazza che ero. Spero di vedervi presto.
Prof.ssa R.