“Gentilissimi, sono una docente di italiano e latino in un liceo scientifico. Ho saputo tempo fa del tristissimo episodio di Antonella e al tempo con grande presunzione, mi dissi che sarei stata sicuramente attentissima e di sicuro mi sarei subito accorta dei disagi dei miei studenti, qualora ci fossero stati. Niente di più sbagliato. Perché? Beh perché il dolore anche se è terribile, molto spesso non ha voce.
Ebbene, mi sono imbattuta nel caso di una ragazzina (di cui non dirò molti dettagli perché minorenne) che ha vissuto ciò che hai vissuto Antonella al suo primo anno di liceo: un dolore che le ha bloccato i sogni, le speranze; la TRISTEZZA ha preso il sopravvento sui suoi teneri 14 anni.
E io non me ne ero accorta, io che in quella classe ho 16 ore, e lei siede al primo banco: come ho fatto a non accorgermene?
Ebbene la ragazza è stata definita da una sua compagna “sempre triste e mai sorridente”, era un momento destrutturato, non c’era lezione, era l’ ultimo giorno prima delle vacanze di natale, io ero lì che parlavo tra di loro e ho sentito questa frase.
Li ho pensato ad Antonella, alle parole che spesso per le persone fragili e magari si, “sempre tristi”, possono provocare un disagio immenso e a sviluppare pensieri altrettanto tristi.
Ho voluto raccontare la storia di Antonella, assumendomi ogni responsabilità e la ragazza in questione è scoppiata in lacrime: si era immedesimata tantissimo.
Ha pianto per Antonella, per il suo stato d’animo, ha pianto – mi ha confessato – “perché prof non ce la faccio più”.
Volevo in qualche modo “ringraziarvi” perché come ripeteva sempre Antonella lei non si è sentita più sola. Si è creata indirettamente una connessione tra sua anima e quella di Antonella. Per questo l’ho presa in disparte e le ho offerto tutto il mio aiuto, lei ora è seguita dalla psicologa della scuola, è bravissima a scrivere e spero che la scrittura possa essere (come per Antonella) un modo per esprimere la sua sensibilità.
Sono fiera di aver raccontato di Antonella e di queste ragazze che lottano per un mondo migliore anche quando questo non lo è.
Vi abbraccio “